di Laura Maria Simeti
I primi giorni di ottobre sono un
momento di bilancio per chi si occupa di turismo. I dati di
Federalberghi per l'Isola non sono incoraggianti purtroppo: (come si
legge in una news dell'Acsa dell'8 ottobre) quello che emerge più
chiaramente è il calo delle presenze italiane in Sicilia: è infatti
del -25% la presenza dei flussi nazionali registrati nell'Isola. Si
registra un aumento invece dall' 8% all' 11% per quanto riguarda il
turismo estero per l'intero territorio regionale. Tuttavia la
maggiore presenza di turisti stranieri non è riuscita a
riequilibrare il calo delle presenze generali. Colpa della crisi
nazionale o della mancanza di servizi? Secondo un'indagine effettuata
da Federalberghi gli italiani preferibbero destinazioni quali le
Baleari, la Croazia o l'isola di Malta. Con particolare riferimento
al caso delle Balerari, il responsabile del monitoraggio dati e vice
presidente di Federalberghi Palermo, Francesco Randone, commenta così
i risultati: “Come possiamo reputarci competitors di destinazioni
come questa se non disponiamo degli stessi servizi turistici?''. Non
c'è da stare allegri, d'altro canto, se si guardano i fatturati
delle strutture turistico-ricettive.
Quali sono dunque le prospettive?
Da un punto di vista politico, tornano
alla ribalta i distretti turistici. Il Cerisdi ha dato il via a
quattro giornate formative sul tema "Distretti turistici in
Sicilia: gestione economica e manageriale" con l'intento di
offrire ai partecipanti un quadro chiaro sulla creazione dei
distretti turistici in Sicilia, in termini di criteri e metodi di
realizzazione e di governance degli stessi tramite un confronto con
iniziative simili a livello internazionale. In questo clima anche la
rinascita del Distretto turistico “Palermo Costa Normanna” di cui
Francesco Giambrone, assessore alla Cultura è stato nominato
Presidente: un ente che coinvolgerà 19 comuni e circa 40 privati e
che ci auguriamo possa essere davvero volano di sviluppo turistico ed
economico del territorio.
Da un punto di vista non isituzionale,
le Aziende non possono certo restare a guardare. Manager e
imprenditori devono puntare sui nuovi trend del turismo e su progetti
di natura privata: iniziative di destagionalizzazione che partono dal
basso, progetti di riqualificazione del territorio, rilancio delle
aree interne, formazione ad hoc di studenti e giovani, con un occhio
di riguardo agli ormai irrinunciabili strumenti di promozione
interattiva che il Web impone: social media, blog, portali tematici.
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