di Laura Maria Simeti
Un grande lavoro di ricerca e
precisione artistica: così vogliamo definire l'opera svolta dal
maestro Salvatore Rizzuti e i suoi allievi, la realizzazione di un
plastico in scala di 1:10 che riproduce la Tribuna di Antonello
Gagini un tempo sita nella cattedrale di Palermo. Abbiamo avuto il
piacere di ammirare questo lavoro e ascoltarne la storia e lo
sviluppo proprio dalla voce del prof. Rizzuti che ha accompagnato un
nutrito gruppi di visitatori durante una delle passeggiate che la
nostra Associazione Sicilia delle Meraviglie ha organizzato in
collaborazione con l'Associazione Amicizia tra i popoli. Con ammirazione abbiamo ascoltato lo svolgimento del lavoro, ma abbiamo
anche dovuto constatare con rammarico che l'opera non è per nulla
valorizzata all'interno del Museo Diocesano nel quale è ospitata, in
quanto scarsamente illuminata cosi' come del resto anche le altre opere
Gaginiane che sono poste in sale attigue e altrettanto buie. Basti
pensare che ad illuminare l'intero plastico è solo una debole
lampadina e non è posto accanto all'opera alcun pannello
illustrativo che ne possa garantire una debita fruizione da parte del
visitatore.
Lo sfogo a questo proposito del maestro Rizzuti è stato
amaro e diretto tanto che abbiamo ritenuto opportuno approfondire
l'argomento nel corso di una breve intervista che gli abbiamo rivolto
e che vi invitiamo a vedere.
La nostra visita si è quindi
concentrata nell'ammirare questo lavoro ricostruttivo che rende gli
onori del caso all'immensa opera svolta da Antonello Gagini e figli,
eretta nella cattedrale di Palermo, dal 1510 al 1574 e demolita
disastrosamente durante la ristrutturazione della stessa Cattedrale
avvenuta dal 1781 al 1801. Ricordiamo che la Tribuna marmorea della
Cattedrale di Palermo, che ne occupava l'abside centrale, fu ritenuta
la maggiore opera di scultura del rinascimento in Sicilia . Affidata
dall'arcivescovo Giovanni Paternò ad Antonello Gagini, l'opera venne
realizzata in un periodo di 64 anni. Oggi della dismessa tribuna
esistono ancora le statue delle nicchie che sono attualmente
dislocate all'interno della Cattedrale. La nostra passeggiata,
quindi, si è naturalmente arricchita della visita della Cattedrale
stessa dove abbiamo dapprima ammirato le suddette statue e in seguito
abbiamo visitato le tombe reali di Federico II e Costanza
d'Altavilla, il tesoro e la suggestiva cripta che risiede
esattamente sotto le meravigliosi absidi che tutti conosciamo.
Abbiamo infine avuto il piacere di ascoltare Vincenzo Guzzo - studioso di religioni e simbolismo - che ha
accompagnato il nostro gruppo per tutta la durata della passeggiata
e che ci ha incantati con la spiegazione del prospetto meridionale,
quello in cui si trova l'ingresso attuale alla Cattedrale,
caratterizzato dalle caratteristiche torrette angolari e da un ampio
portico in stile gotico-catalano che si affaccia sulla piazza. Per
chi volesse scoprire i significati mistici che le immagini poste
sopra il portico nascondono rimandiamo al video della spiegazione.
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